martedì 22 settembre 2015

Tetti a Parigi
1990



Carta leggera a buccia d'arancia

Il soggetto dei tetti, a Parigi raggiunge l'apoteosi. È un susseguirsi di volumi, di piani, di angoli, di ombre e di sfumature di colore. Le linee verticali ripassate con il colore, per evidenziare i comignoli, sono quasi uno stereotipo, e diventano degli esercizi grafici divertenti. Troppe volte visti su immagini, o nei film per non tentare di riprenderli.
Scelgo di rappresentare solo i tetti e di abbozzare o di lasciare incompiute le superfici frontali dei palazzi.
Nel novanta i colori erano tenui, con la preferenza per il beige, mentre i tetti sono stranamente marroni-tegola, come per un riflesso condizionato. Probabilmente erano color ardesia o lamiera, e dunque grigio-blu. 
La mansarda parigina, la soffitta, rappresentava un mondo di relazioni, di arte, adatto a essere celebrato con the con il latte e biscotti. Un caminetto maiolicato arancione e la tinta verde erba alle pareti evocava la Merlettaia e Isabelle Huppert era quasi nostra coetanea...

domenica 13 settembre 2015

Casa rosa al Santuario
1990
Memorie di luce
Esposizione alla Banca Generali - Savona
2-7 novembre 2015


Carta a buccia d'arancia
I colori tengono. Questo disegno è parte fondamentale della mia esperienza acquarellistica. Lo custodisco come parte di me.

martedì 8 settembre 2015

Ellera, Rudere della Santa Maddalena 
27.8.2015


Ruderi a Ellera. X secolo. Con Matilde
Carta Artistico Fabriano 300gr 23x30,5 grana satinata

La giornata sembrava dover finire infruttuosa. Ore 18,30, arrivati a Ellera per la festa, vorrei trovare un posto dove acquattarmi a disegnare, prima dei totani fritti. Invece visitiamo la chiesina, sù per il sentiero e mi rassegno. Continuiamo fin dietro il muro che diventa diruto. Su un praticello microscopico c'è una panca da scuola con il ripiano davanti. Matilde mi propone di fermarci a disegnare. Non mi sembra possibile: i muri e il piccolissimo campanile incombono sull'osservatore. Un muro di pietre, così vicino non l'ho mai ripreso. Poi è calata, sì, calata una serenità stupefacente, sarà per la luce, per la collina attorno e per la vegetazione, per lo stupore di trovare un luogo così intimo e adatto sebbene fuori orario. Ho accolto l'invito del locus e ci siamo fermati. Quel momento per me è stato importante come trovare un approdo in acque tranquille.

Il disegno e la pittura sono durati molto, più di un'ora. La creazione del muro è riuscita, costruendo strato su strato di molta acqua, mista a poco colore, applicando poi piccole macchie più spesse, che si diluivano nell'acqua sul foglio, fin quasi a sparire. Ho applicato altro colore a macchie, regolandone l'asciugatura in modo così, improvvisato.
Il campanile mi è costato un duro esercizio di prospettiva. Ho rifatto la cupoletta 6 o 7 volte.
Credo che l'acquarello alla fine sia venuto credibile.

Trafelati, io e Mati siamo arrivati ai totani, tardi ma non troppo.

sabato 5 settembre 2015

Memorie di luce 
preparando la mostra a Savona
31 ottobre - 7 novembre 2015


Due mesi per allestire la personale di acquerelli

1) Sviluppo del concept

Matteo mi ha invitato a presentare una selezione di acquerelli in occasione della sua serata al Teatro Chiabrera il 31 ottobre. Paolo si è attivato per farmi esporre qualche lavoro alla galleria della Banca Generali al Grattacielo, la settimana dopo. La Generali da qualche anno accoglie artisti nei suoi locali: spazi bianchi attrezzati negli ampi corridoi. Ho parlato con Valeria, che ha esposto qualche mese fa: la sua esperienza è stata positiva. La banca pubblicizza gli eventi, ma sta soprattutto all'interessato informare e diffondere. Lei ha saputo fare il pieno.

Sono contento. E' un'occasione per riprendere e rinsaldare rapporti con persone e amici; per contattare e conoscere atelier, ceramisti savonesi e albisolesi soprattutto, che si pubblicano sui S.M. 
Ho approfittato dei giorni passati ad Albisola per dipingere "vecchi" soggetti, ma con tecnica diversa e mezzi materiali (pennelli, carta, colori) nuovi. Con nuovi, ma più vecchi, occhi e sentimenti.

Anche nell'ottica di una mostra, ho mosso qualche passo in più per cercare scorci conosciuti e riconoscibili, evitando la solita "veduta del porto di Savona dal Rudere" (che ho già riprodotto decine e decine di volte, in tutte le salse). Tuttavia sono pochi i soggetti "classici" a cui mi sono dedicato, come il Brandale a Savona o l'isola di Bergeggi.
Ho trovato più soddisfazione a riprodurre colori di intonaci e le forme semplici delle case dell'entroterra, come la Villa Sabatelli, la casa del Culin alla Costa dei Siri, la Melina a Pecorile, Ellera. Forme e colori che sono ben noti a qualche mio amico: infatti vorrei dedicare la mostra a loro, anzi a noi, alla nostra amicizia, a quello che ne rimane.

Il materiale era già pronto ma si è arricchito di una decina di disegni "presentabili". Per il resto si tratterà di vedute del porto di Savona, promontori, scorci di Varigotti (!), di Noli, di Finale. Vorrei includere due o tre disegni più vecchi a cui sono molto affezionato, come la veduta di Saorge o la casa rosa sulla via del Santuario.

giovedì 3 settembre 2015

Capo Noli, isola di Bergeggi, Porto Vado
25 agosto



Carta Arches
Preparo la mostra di novembre a Savona. La voglia di disegnare si aggiunge alla tentazione di "andare incontro alle preferenze" del pubblico. La zia mi suggerisce di proporre scorci conosciuti e riconoscibili. Mi "rifiuto", ma in realtà è quello che vorrei fare anche io. Così mi fermo a Savona sotto la fortezza e salgo la passerella. Dalla terrazza di ponente sul Priamar, il Capo Noli è una tentazione troppo forte. Mi ci applico, ci metto tempo, mi scotto al sole. È un soggetto difficile: non riuscirò mai a produrre il riflesso della luce sull'acqua, il mare verde e azzurro. Le proporzioni stesse, l'Isola contro il Capo, anche a prenderle con precisione millimetrica, non mi convincono. Le proporzioni sono date dal contrasto dei colori e delle forme.

La cosa più bella di quando acquerello è quando dipingo, arrivo quasi alla fine, il disegno con i colori prende forma, e mi pare bello. Qualche volta, arrivando a casa, la "magia" svanisce e ridimensiono la mia soddisfazione.

Per la mostra ho molto materiale già pronto e altro l'ho preparato in questi giorni di vacanza. Dopo questa tappa, quando sarà finito tutto, ripenserò a come vorrei che fossero davvero i miei acquerelli e spero di riuscire a seguire solo la sensibilità, come se non dovesse vederli nessuno, o solo chi li ama "a prescindere".