domenica 31 gennaio 2016

9- In cerca di una terra promessa
the Port of Call



Carta da acquerello Daler Rowney 25x25cm, 300gr, grana fine
Questa carta è ideale per lavorare di fino, con il pennello nr. 1 e 2. Trovo ancora difficile coprire gli spazi più grandi con il pennello 3/8, come qui il mare. La carta si deforma e non assorbe l'acqua il modo uniforme. Così si sono formate due macchie, di cui una proprio non voluta sopra la firma a matita. Devo provare a bloccare il foglio e fissarlo all'album con delle clip.



9- Parlando con la gente del porto, il capitano venne a sapere che nell'estate del 1978 approdò a Chania una yawl a due alberi da cui sbarcarono dei vacanzieri italiani. Un uomo in particolare fu "stranamente" interessato da alcuni prodotti locali, destinati alla cura del corpo: saponette, sapone per bucato (tipo "marsiglia"), unguenti medicinali, caratterizzati da un profumo fresco e inebriante. La gente del posto sosteneva che bastasse un trattamento costante con i saponi dell'isola per riacquistare freschezza giovanile e "far cadere tra le tue braccia qualsiasi donna o uomo, libero o impegnato che fosse!".
Questo viaggiatore, che nel proprio paese doveva evidentemente occuparsi di commercio o di affari di qualche genere, si informò sugli ingredienti che rendevano possibile un tale miracolo, e sulla possibilità di procurarsene in grandi quantità.  La risposta fu... un tubero da lui mai visto prima, rotondo e grande come un'arancia e della consistenza di una barbabietola: il sedano-rapa.
Il turista si accomiatò non prima di aver incontrato il sindaco di Chania, pregandolo di fargli avere un rapporto su quantità prodotte, sul numero dei raccolti per anno, sulla possibilità di venire in contatto con gruppi di produttori, riuniti in quelli che noi chiamiamo consorzi. Si sarebbe fatto vivo lui e lasciò detto solo che al suo paese, Albisola, Italia, era un industriale molto conosciuto.
Il nostro capitano pensò che se avesse trovato quell'uomo, avrebbe cambiato per sempre il proprio destino e la vita di tante persone.
J., a questo punto, sentì come un campanello suonare da qualche parte nella sua testa e cominciò anche ad avere qualche dubbio sulla lucidità del passeggero di seconda classe, sul regionale La Spezia -Savona.


sabato 30 gennaio 2016

Scogliere


Carta Winsor & Newton, Artist's Water Colour Paper, 21x15cm, 300gr, grana fine. 12 fogli
Era la sola carta a disposizione e ho imparato a usarla.

giovedì 28 gennaio 2016

8 - Sosta a Xhriti



8 - Nella foto il Costa è alla fonda a Kaloi Liménes, "Buoni porti". 
La nota di carico di Alexis del giorno 11 agosto 1979:
2.500 kg di olive da taglio
250 l. di distillato di sedano-rapa
15 misure di semi di sesamo
40 otri di vino resinato
30 balle di juta grezza
30 balle di canapa
180 pentole di terracotta a 2 manici
80 teglie di rame grandi
100 teglie di rame medie
10 kg di chiodi
3 rotoli di filo spinato
generi alimentari

Ospitò a bordo, in attesa della partenza, 4 svizzeri francesi, due uomini e due donne, a cui avrebbe offerto un passaggio - remunerato - per Malta. Gli ospiti erano rimasti affascinati, più che dalla nave o dal loro capitano, dalla passerella per mezzo della quale si si saliva a bordo.
J. intuì che il nostro Capitano aveva idee poco chiare sul suo futuro, ma era...così, una sensazione. Essendo entrata in empatia con quest'uomo, temeva per lui che qualcosa potesse andare "storto", contro i suoi progetti, e che il suo obiettivo, per quanto poco intuibile, potesse non essere realizzato.




                                                                                                

mercoledì 27 gennaio 2016

Gadir - Pantelleria
ottobre 1997



Carta Fabriano 23 x 31cm, 300gr, grana fine

In pieno periodo brussellese mi sono capitati colori mediterranei. Il vento tiepido mi sembra ancora di sentirlo. Di quel viaggio ho 5 o 6 acquarelli in tutto.

martedì 26 gennaio 2016

Promontorio a Palinuro


Aprile. Questa carta a buccia d'arancia, a cui non avrei dato un soldo, mi ha dato qualche soddisfazione

domenica 24 gennaio 2016

sabato 23 gennaio 2016

10 agosto 1979
7- Sogno d'estate


7- Durante la navigazione si sogna molto, è risaputo. E sognare una donna, dicono gli esperti di interpretazione, va associato alla figura della nave. Questo vale soprattutto per gli uomini di mare, per i quali quindi la trovata di Freud va letta al contrario. 

In quelle 2 ore o poco meno di tragitto, J. ha avuto modo di annotare anche un sogno, fatto e raccontato dal nostro Capitano due sere prima. "Era tanto tempo che non mi succedeva".

Durante un viaggio, si trovava insieme a tante persone in un palazzo, come terme romane, ricco di marmi colorati. Una signora lo aspettava (la immagino come un'indiana di alto lignaggio) e tendeva le braccia nude verso di lui, circondata da una danza di tende leggere e veli impalpabili.
Le altre persone lo staccano dall'"indiana" semplicemente passandogli accanto. 
Avendo a che fare con la nave, è fin troppo facile interpretare il sogno come la paura, o la sensazione, del distacco dal Costa del Sol. Il palazzo ricorda luoghi mediterranei, antichi, l'Alcazar, in cui non è ancora mai stato. Il vento muove le vele, vento caldo e amico. Le persone...sono persone, le persone incontrate e da incontrare.
Il racconto del sogno durò 2 secondi, ma, si sa, nei sogni il tempo si dilata.

giovedì 21 gennaio 2016

9 agosto 1979
6- Effetti personali



6- Una delle cose che mi ha meravigliato di più del racconto di J. è il suo stupore per la precisione con cui il "nostro" capitano descrive l'ambiente di pochi metri quadrati in cui vive. Non sapeva nulla, prima dell'incontro sul Regionale, di quell'uomo. Non immaginava nemmeno che il Costa del Sol (ospite dei luoghi dove finivano i nostri vagabondaggi nella zona off-limits della darsena) fosse abitato, se non dai topi. Già, ora, in prossimità della stazione di Pegli, questo figuro originale con la giacca da Corto Maltese era connotato come un vagabondo. Per cui J. non si aspettava da un vagabondo sentimenti donneschi, come sentirgli descrivere la tappezzeria della cabina del Comandante, cioè la sua. E il kilim che amava così tanto da non lasciarlo mai incustodito quando doveva lasciare il Costa per più di 2 o 3 giorni. Il kilim , spiega il Capitano, occupa poco spazio, pesa poco e può venire piegato e messo in una valigetta. Attenzione però che il pavimento non sia troppo liscio, perchè scivola e può farti finire per terra. I colori così caldi di terra e le geometrie del suo kilim erano così diametralmente opposti alla superficie fluttuante e morbida del mare, che entrambi gli erano indispensabili per tenere un equilibrio tra terra e mare. Anatolia e Egeo. Una coppia mitica da cui Alexis Stavros si sente accompagnato.

mercoledì 20 gennaio 2016

8 agosto 1979 Scogliera



Carta  Winsor & Newton, 21x15cm, 300gr, grana fina

5- Immagino le coste del Peloponneso, forse il cielo più azzurro. Così Capitan Stavros decide di non prendere il Pireo: perché pagare un conto salato quando il tempo non gli manca? Però non è facile trovare approdi attrezzati per il brigantino, che ha un pescaggio di 3 metri. Il primo porto a portata è Chania, dove è possibile disporsi alla fonda e raggiungere terra con la scialuppa. E magari portare a bordo i primi passeggeri. Circumnavigare l'isola di Creta è un sogno, per noi che ascoltiamo il Cap. Stavros. E nel '79 anche il mare doveva essere più ospitale, più ricco di pesce, di storie e di leggende.

lunedì 18 gennaio 2016

7 agosto 1979
4- Rapsodia di una partenza


I compagni di viaggio erano dei "dipendenti". Il Cap. Stavros non ha mai parlato di "amici". Erano i suoi uomini e come tali li trattava. Ha riferito solo queste poche parole su di loro, che - presumo - sapessero a memoria quello che dovevano fare nel delicato momento della partenza. Immagino che non si fossero nemmeno lasciati impressionare, o stuzzicare, dalle decine di turisti che assistevano alle manovre. È speciale il momento in cui lasciano cadere in acqua le gomene che avevano assicurato la nave alla terraferma. Fa un rumore speciale...: paff . E appena i portuali le raccolgono, lasciano sulla superficie quella striscia d'acqua di gocce compatte.
Apparentemente nessuna emozione alla partenza. Ogni volta è così. Perchè facciano così non è per abitudine, credo. È per giocare la parte, per orgoglio verso se stessi, l'Io verso il Tu che c'è in ciascuno.
Insomma, poche storie! Finalmente il Costa è partito, con un giorno di ritardo, giusto il tempo per caricare sardine in scatola, sardine per pasturare e...sardina di terracotta.




venerdì 15 gennaio 2016

6 agosto 1979
3- scogli alla Torre



Il Cap. Stavros non avrebbe avuto un'idea precisa di dove volgere la prora, se non avesse letto sull'Ekatimerini dello sviluppo del business delle minicrociere a noleggio sui velieri privati e su altre imbarcazioni storiche, nel sud della Francia. J., in un raro momento in cui aveva potuto dire la sua o porre domande al Greco, gli aveva citato "Nostromo" di Conrad, la tartana e Hyères, davanti alle Porquerolles. Alexis avrebbe fatto segno come di conoscere il romanzo e i luoghi della narrazione, ma per J. era un segno "poco convinto".
La Liguria di ponente, quando il Costa lasciò il Pireo, non era la meta che Alexis Stavros aveva in mente.

giovedì 14 gennaio 2016

 Monte rosa


Provo il carboncino acquarellabile per le parti scure. Viene un risultato tricromo. Cielo azzurro con il colore nel tubetto, regalatomi da W.
Insomma, di strada da fare ce n'è ancora tanta. ...Per fortuna!
Fabriano 31x23cm, 300gr, grana fine.

mercoledì 13 gennaio 2016

5 agosto 1979
2- Rotta verso Sud-Ovest


J. ha incontrato il cap. Stavros sul treno locale per Savona. Il nostro uomo colse l'occasione più classica per attaccare discorso: il ritardo del treno, che continuava ad accumularsi ad ogni stazione, tanto che poté raccontare un'infinità di cose sul suo ultimo viaggio, o almeno così è sembrato a J. 
J. mi ha contattato qualche tempo fa, dopo aver visto sul blog l'acquerello del Costa del Sol con il mio povero commento ridotto a pochi ricordi nostalgici e a uno stralcio di un articoletto del Secolo XIX apparso un paio di giorni dopo l'incendio del Costa. Con J. non ci vedevamo da un sacco d'anni e mi ha proposto di riferirmi quello che si ricordava di quel racconto. Dire che si sia trattato per me di una super sorpresa, è dir poco.

martedì 12 gennaio 2016

Le jour avant
4 agosto 2009


Alexis Stavros era il capitano e il proprietario del Costa del Sol. Salpò dal Pireo il 5 agosto 1979 con 4 uomini di equipaggio, obbligato a lasciare il porto, non potendo più pagare il nolo dell'approdo. Al Pireo per circa un anno aveva fatto quello che sapeva fare: portare gruppi e gruppetti di turisti su e giù per le isole sul suo bel brigantino classe 1903, con escursioni che duravano vari giorni, se non settimane.
Il giorno prima della partenza confidò a un "amico" che pensava di non tornare più in Grecia, che anzi se lo "sentiva" (Strano per un marinaio, per cui il futuro non è che un ripetersi di venti, di tragitti, di porti e di incontri. Di nostoi, ritorni, ricordi). Non aveva preso peraltro nessuna iniziativa di conseguenza, come vendere la casa sulla spiaggia di Tes Eirenes. Aveva solo tirato fuori i soldi dal materasso e riempito la cassa di documenti, carte, oggetti. Tra questi oggetti c'era la sardina di terracotta smaltata, di cui sono venuto in possesso anni dopo.

lunedì 11 gennaio 2016

Monte color rosa
11 gennaio



È bello viaggiare così per poco più di un'ora.
Immaginare un'alba così, poterla vivere come un Uzi.
Il mezzo di trasporto è carta Fabriano 23x31cm, 300gr, grana fine.
Buonanotte

domenica 10 gennaio 2016

Luna del 25


Ho riprovato la luna di Natale, su carta Fabriano "artistico", quella "che non va bene". Ma l'effetto qui mi piace, mi piace l'alone che si è formato intorno.

sabato 9 gennaio 2016

Mura di Porta Ardeatina
9 gennaio


Questa mattina era di nuovo caldo e c'era il sole quando sono uscito in bici per il mercato. Poi si è annuvolato, ma ormai ero deciso a uscire dopo pranzo in cerca di ispirazione. 
H.15:00 Un punto lungo le mura di Porta Latina offriva uno spettacolo senza uguali di geometrie nel susseguirsi di muri. Ma senza sgabello pieghevole (dimenticato uscendo di casa) non era possibile, avendo individuato un punto di vista da un'aiuola di erba alta...
Ho continuato fino a Porta Ardeatina poco prima della Colombo e mi sono sistemato sul marciapiede.
Le mura d'infilata sono belle, ricche di volumi e di sfumature.

Avevo con me l'album Fabriano "artistico", su cui ieri avevo dipinto "a memoria" la luna del 25. Ho sentito subito che questa carta non è adatta a dipingere piccole superfici, non coglie le sfumature, si macchia di chiazze quando ripasso il colore, lascia vedere la trama della superficie, come se fosse una tela. Non la userò più. Le superfici vengono piatte, così come i colori.
Alle 16,30 ero ancora lì. A un certo momento un tizio su una "maggiolino" vintage passando dall'altra parte della strada mi ha suonato e mi ha salutato. Non credo che mi conoscesse però.



venerdì 8 gennaio 2016

Dolomiti
8 gennaio


Carta Daler Rowney, 25x25cm, 300gr, grana fine
Torno sulle Dolomiti con il carboncino acquarellabile.
Sperimento il disegno a carboncino.


Sul tratto a matita passo il pennello 3/8 umido...ed ecco quello che viene fuori.


Aggiungo il cielo, freddo, da fumetto. L'effetto è discreto!
8 gennaio 2015



un anno fa ritraevo queste mura per la prima volta. Da allora in un certo senso tutto non è più come prima. Un modo nuovo per disegnare i soggetti più affascinanti, evocativi. Provare di nuovo queste mura, nei mesi successivi, ha significato provare stupore o smarrimento, a seconda che pensassi di arrivare a coglierne l'essenza, o invece non riuscissi a farlo.
Le mura sono presenza e assenza  

martedì 5 gennaio 2016

Villa Irene
Villa Sabatelli
5 gennaio



Carta Fabriano 23x31cm, 300gr, grana fine

Pomeriggio, 6 gradi, vento. Sole, che mi convince a tentare un'ultima Villa Sabatelli. I lavori alla villa erano cominciati due mesi fa, ma non mi pare abbiano fatto ancora granché, se non togliere qualche porta o finestra, per cui la facciata ora presenta qualche buco sul nulla. Una porta sulla sinistra lascia vedere il prato dall'altra parte della casa, e potrebbe essere il prato di Alice.
Il pittore A. Sabatelli è nato qui nel 1922 e ci ha vissuto fino alla fine. Mentre disegno sento la sua presenza: i rumori della casa si sentono forti anche da fuori. Sono finestre che sbattono. Ho l'impressione che sbattano quando ritraggo certe cose, come le finestre o le porte vuote, lasciate vuote da intrusi. Mi chiedo se ce l'abbia con me, ma continuo, in fretta, perchè il freddo comincia a pungere. Gli può seccare che "abbia violato" la sua proprietà.
Mi ha raccontato Zia M. che un giorno lontano, a Parigi, fossero seduti a un tavolino e abbiano sentito chiamare "Ninu, Ninu", ed era Camus che chiamava Antonio (Nino) Sabatelli.

Ci ho messo più di un'ora e thè caldissimo per riprendermi dal freddo.

domenica 3 gennaio 2016

Dal capo verso Savona e Capo Noli
3 gennaio


Su carta Fabriano 23x31cm, 300gr, grana fine

Acquerello grafico en plein air, in velocità. Su due livelli per non smarrire parti della linea dell'orizzonte.
La mattina è già primaverile

sabato 2 gennaio 2016

2 gennaio
Sopra le Case di Kien


Carta Daler Rowney, 25x25cm, 300gr, grana fine

Provo ancora rocce, liguri di ponente. Disegno e colore veloce

venerdì 1 gennaio 2016

Val Gardena
può essere il Sassolungo?



Ho aggiunto delle tinteggiature: alla roccia di destra e al pratone di sinistra. E...ho provato il cielo. Inumidito il foglio con pennello pulito; passato il colore con pennello 3/8; spugnato con scottex per rendere l'azzurro più omogeneo. Effetto: timido...
Seguirò un tutorial su come "fare il cielo". Ho deciso
Ora queste Dolomiti sono finite. Sono soddisfatto!