lunedì 31 luglio 2017

Moschea Blu


Su carta Arches

Moschea Blu come quel mare. Mediterraneo? Potrebbe essere ovunque. 
Per perdermi nelle acque calme del tramonto. 

domenica 30 luglio 2017

Giza
29-7-17


Secondo tentativo della Grande Piramide su carta Fabriano
Finita la Arches e...peccato

Il cammelliere ci assilla e cammina a distanza costante da noi, quando gli diciamo in italiano che vogliamo stare tranquilli.
Non demorde e dopo un'ora Edoardo gli chiede di accompagnarlo sul cammello a fare pipì.

Allora scatta il tempo per l'acquarello

Il guardiano giovane osserva curioso e prima ancora che inizi a colorare mi offre una sigaretta. La tengo e la fumo a cose fatte. E' una "Cleopatra".






venerdì 28 luglio 2017

Abdul e l'Imam

Ho vagato per una parte del centro storico islamico che prima avevo solo lambito in taxi un paio di volte. 
La meta era il mercato di Khan Khalil, che si trova a sinistra di una strada importante. Ora questa strada e' a due carreggiate, separate da una grande ringhiera di ferro, in modo da impedire alla gente di attraversare la strada. La gente attraversa grazie a un sottopassaggio (tanti ne ho visti) o passa dai buchi nella ringhiera. Per non dover attraversare e non far fare al tassista altra strada (un ragazzo neopatentato) mi sono fatto scaricara sulla destra. Quindi, a Khan Khalil non ci sono andato.

La parte sulla destra di questa grande via fa parte del centro storico islamico. E mi ci sono addentrato, prima con circospezione (stava per finire la preghiera del venerdi e c'era ancora poca gente in giro) e poi con un po' piu' di confidenza...fino a farmi turlupinare dopo solo due ore.

L'area e' un enorme bazar con strade e stradine e passaggi; soglie che portano in case e negozi, in locali pubblici; palazzi e portali antichissimi, archi e architravi decorati e cadenti; moschee. Moschee grandi e piccole, alcune enormi dove non ho osato entrare. Palazzi con cornicioni lavorati, con bowindi di legno intrecciato, con portali massicci, i cui perni insistono su anelli di pietra che spuntano dai muri. E la gente indaffaratissima.

Mercanzie. Animali vivi, come conigli e polli, pronti a essere preparati per le feste...Coniglietti perplessi, galline e pollastri spennacchiati, che riempivano quelle bellissime cassette come usano loro, fatte di legno dei rami di palma (credo), che vorrò portarmi via prima o poi. E i piccioni, poveretti. I piccioni che riempivano le cassette erano molto più malmessi di quelli a cui si è abituati vedere nelle piazze. Si dà il caso che due giorni fa ho divorato a pranzo un paio di questi piccioni ripieni di grano e farro. Mai più...

Alla fine sono sbucato di fronte alle due grandi moschee ai piedi della cittadella e ho ritrovato un ristorante take-away di koshari (piatto popolare che significa "misto", essendo un mix di grano, pasta, ceci, cipolla fritta, salsine varie e spezie) dove si era fermato qualche settimana fa un tassista, lasciandomi qualche minuto in auto a fumarmi una sigaretta che mi aveva offerto. 
Allora sono entrato e sono stato trattato molto bene.

All'uscita pensavo di tornare quasi a casa, più che altro per il sole e il caldo, ma sono stato intercettato da Abdul. E' un tipo di taglia piccoletta, molto scuro, pimpante come un folletto, che mi ha riempito la testa e le orecchie di parole in inglese: ero suo fratello, io che abitavo al Cairo, intercalava il mio nome mentre mi parlava, mi diceva che non potevo non aver visto un paio di moschee che erano lì vicino, che lui mi ci avrebbe condotto, ma che essendo un teacher non mi avrebbe chiesto una lira. 


Insomma mi ha intontito e mi ha circuito, e mi trovavo nello stato mentale di non poterlo deludere nelle speranze che nutriva in me per togliermi almeno in parte dall'ignoranza di non aver mai visto quei posti. Mi parlava di moschea Blu, che racchiudeva 3 dumb (tombe) di qualche personaggio importante, e del suo minareto. Se io fossi andato alla moschea b
Blu, avrei dovuto lasciare 100 pound (la visita al museo egizio ne costa 80!) per i bambini, e al momento di salire sul minareto, da cui si vedeva il cairo a 360gradi più le piramidi, avrei dovuto lasciarne altri 100 all'imam. In cambio lui avrebbe pronunciato il mio nome nella preghiera del venerdi davanti a 7000 persone, le quali avrebbero pregato per me. I 100 pound sarebbero serviti per fare del bene ai bambini del quartiere. Insomma, mi ripeteva queste cose senza prendere fiato, mentre camminavamo (perchè ormai lo seguivo per i vicoli) e lui mi saltellava intorno. Nel frattempo salutava e veniva ricambiato da tutti quelli che incontravamo.
Mi sembrava tout à fait normal, a questo punto, pensare che avrei visitato la moschea, passando per vicoli immondi, che Abdul era spinto da sincera curiosità e premura verso ll straniero e che avrei donato quanto era dovuto e quanto richiesto dall'Imam stesso...!


La moschea blu è davvero un gioiello. All'entrata mi ha presentato al giovane imam, a cui tra un discorso e l'altro ha consegnato i primi 100p. Mi ha convinto a scattare foto. Mi ha accompagnato fino al primo piano del minareto e  allora mi ha chiesto il resto.


Ho pagato dicendogli che mi sembrava un po' caruccio...Ma era per i bambini del quartiere. Però non ho voluto andare oltre e ho lasciato perdere la salita al minareto. Vedi mai mi "mi succedesse qualcosa". A quel punto mi ha chiesto altri soldi ...non per lui "ma per il suo wedding".

Gli ho chiesto di lasciarmi. "My friend, my brother, you count on me when you will come here again". Ha continuato a parlare senza interrompersi un attimo con l'imam, fino a quando un signore anziano ho avuto l'impressione che lo rimproverasse che stesse un po' zitto. Ogni tanto mi richiamava...Francesco!!! 


domenica 23 luglio 2017

Navi alla fonda
22 luglio 2017


Al mattino nella foschia le due navi apparivano mescolate al cielo. Più tardi quella di sinistra è partita verso sud, verso l'Indiano.

Due giorni è il massimo che posso resistere al resort. Così chiamo l'autista e mi faccio venire a prendere un giorno prima.
Ho visto cose che voi umani... Il tragitto del ritorno è diverso da quello dell'andata. Chissà perchè ha voluto fare questa specie di scorciatoia? Non la conosceva e abbiamo girato per mezz'ora per trovare l'attacco. Più di 30 km di strada "normale" di notte, unica carreggiata con i camion che sembrano carri di carnevale, pieni di luci colorate. Superare era pericoloso ma non so perchè lui, per una volta, era inaffidabile. Sorpassi azzardati: un paio; lotta con i camionisti pazzi: non faceva rientrare un camion che ci superava sebbene non potesse vedere se ne arrivava un altro in direzione opposta. Morale il camion ci suonava, lui non lo lasciava rientrare, il camion di fronte è arrivato e si è dovuto accostare fuori strada per far passare il "nostro" camion. Anche la nostra macchina una volta si è trovata sullo sterrato. Forse non ci vede bene di notte se le strade non sono illuminate.

Ascolto Amy Winehouse.

venerdì 21 luglio 2017


resort Palmera Ain Sokhna
(no Alpitur)


Ho eliminato forse 30 zanzare ma la notte deve ancora cominciare.

il "resort" è sulla costa africana del Mar Rosso, a una trentina di km a sud dell'imboccatura del canale. Nei resort degli italiani non c'era posto e mi trovo qui. Per riposare, fare il bagno.

La struttura centrale deve essere stata fatta dai o per i russi negli anni 80 e così è rimasta. Era stata pensata per essere grande: ho visitato alcuni saloni, che ora sono spogli e impolverati. La sala dei biliardi, vanto della casa, ha locandine russe di film russi alle pareti. Molto belle... I biliardi sono in parte coperti, in parte no. Su uno giaceva un sacchetto di patatine vuoto e una bottiglia d'acqua, vuota e imbattuta.

I sacchetti di patatine sono sparsi per la riva del bel mare. Passano due ragazzetti con dei bidoni e raccolgono un po' dell'immondizia, ma il più la lasciano lì dov'è.

Su tante donne solo una indossa il bikini. Fa parte di un gruppetto di 6/7 persone che hanno occupato i lettini sotto le frasche non distante da dove sono io...con il mio libro e gli acquarelli e la voglia di dormire- Hanno portato con sè un amplificatore con le funzioni del karaoke. Sentono musica a volume alto e accennano a movenze di danza. No comment-
Le altre donne entrano in acqua con costume integrale. Una specie di fuseaux neri e sopra una veste nera che arriva fin quasi alle ginocchia. Con cappuccio qualche volta colorato. Anche gli uomini indossano spesso canottiere, con o senza maniche. Gli uomini spesso hanno dei ventri da competizione.
A pochi metri dalla riva sfrecciano le moto d'acqua. 

Non mi sento a casa e ora vorrei esserci. Mi piace osservare ma forse ho perso la dote dell'osservatore, che è quella di immedesimarsi nelle persone, nel loro stile di vita per trovare sempre tutto interessante.


mercoledì 19 luglio 2017

Mar Rosso

Partirò per il Mar Rosso e lo attraverserò camminando tra due ali di acqua. Saprò se le correnti vengono da sud o da nord e mi riparerò dal vento sotto la stuoia che porterò con me. Berrò dalle mani e guarderò il grande buco nel promontorio roccioso, sentendo il profumo dei gelsomini e l'odore della solitudine.

venerdì 7 luglio 2017

Moschea di Mohammed Alì
7.7.17


Sono arrivato al Parco di Al Azhar verso mezzogiorno in piena preghiera. Il parco era ancora silenzioso (rispetto al movimento che ci sarebbe stato più oltre). Mi sono avviato su un viale che circonda il parco sul lato verso la città (verso ovest) e lì davanti o lì sotto tra i palazzi dai minareti partivano le omelìe dei muezzin. Insomma, dal minareto più alto, lì davanti, un imam urlava come un ossesso. Mi chiedo che cosa dicesse, quale fosse il messaggio. Fatico a credere che parlasse di pace, di fratellanza, di modelli di comportamento o della parola di Dio. Magari mi sbaglio. Sembrava che chiamasse alla guerra santa. 
Certo se la percezione di noi occidentali fosse come la mia di questo pomeriggio, non faremmo molta strada sulla via della distensione e della mutua comprensione.

Moschea di En-Nasir 
7.7.17


esco per la prima volta nella Cairo vecchia per guardarmi un po' intorno e scopro che esiste una città, un centro storico antico enorme e interessante, unico. Dalla cittadella di Saladino parte tutta la storia. Cammino e cammino, mi tolgo le scarpe per entrare nella moschea di Mohammed Alì- Per fortuna ho i calzini (vedi?)per camminare sui tappeti impolverati e sporchi di cacca di piccione.
La vista dai bastioni è impressionante e si percepisce l'estensione di questa città. Ma è anche sublime quando scorgo le tre piramidi di Giza; più a sud indovino Saqqara e più a sud ancora vedo chiaramente la piramide rossa e la piramide di Dashur. Vuol dire che si vede e si riconosce qualcosa a 30 chilometri. La vista delle piramidi mi emoziona. Sono la grande madre dell'umanità e in parte anche la mia. E' bello scorgerle. Sulla linea dell'orizzonte, in mezzo ai palazzi, quando non te lo aspetti, anche nelle fotografie col telefono ingrandendo l'immagine.
Mi fa pensare che gli egiziani di oggi, i cairoti, anche se non hanno più di tanto a spartire con quell'epoca, le piramidi le vedono, o meglio le piramidi vedono loro, anche quelli più miseri che alle piramidi...magari non ci hanno mai messo piede. Sono davvero all'ombra delle piramidi- Questo me li fa accettare di più. Però...par contre, tra la cittadella e il parco Al Azhar, dove son stato subito dopo, ho visto solo donne e ragazze con il velo, o foulard che sia. Forse perchè è giorno di festa religiosa, come fosse domenica. Ma è di fatto così. Donne a capo scoperto ne avrò viste tra 5 e 10 tutto il giorno.
La seconda impressione è che il Cairo vecchia sia in fase di sgretolamento, si stia polverizzando. Non solo per il fatto che la polvere del deserto pervada ogni spazio. Viste dall'alto, le costruzioni antiche attorno alla cittadella mi ricordano alcune delle piramidi minori, dove le pietre diventano sabbia e i massi spuntano dalla sabbia in cui stanno per annegare.