14 - Isole Pontine
14 - La rotta per il Tirreno settentrionale passava per l'arcipelago Pontino: una rotta antica, percorsa per secoli dai mercanti di terraglie, poco avvezzi e propensi ad affrontare le turbolenze della rotta più diretta e più breve ad est della Corsica.
Le pignatte soffrono il maltempo, non solo perché dopo una tempesta di media violenza il carico può andare in pezzi, ma anche per il "mal di mare" delle pignatte, che soffrono come esseri animati agli sbalzi di pressione dovuti al maltempo e all'insinuarsi del salino tra le assi di supporto del carico di terrecotte, per quanto questo possa essere protetto dai teli di juta.
In prossimità del porto principale dell'arcipelago, il Costa venne accolto da una flottiglia di imbarcazioni grandi e piccole. In testa al gruppo c'era il barcone del presidio della Finanza con "in coppa" un personaggio in atteggiamento napoleonico, con il piede sinistro appoggiato sulla ringhiera di prua: nientemeno che il Sindaco, il Dott. G.da Formia. Sindaco "estivo" invero, in quanto si trasferiva da Formia alla sua sede di servizio solo per il periodo tra luglio e settembre.
Era il comitato d'accoglienza, dal momento che la notizia che il bel brigantino facesse rotta sulle Pontine lo aveva preceduto di almeno 12 ore.
Il Cap. Stavros raccontò a J. che l'accoglienza a terra non fu da meno: soggiorno in hotel, cena di gala in municipio con presentazione dei vip in villeggiatura.
Il Capitano non si trattenne più dello stretto necessario per sfuggire agli sguardi e ai commenti supponenti delle "scignúe" villeggianti e per caricare legno di cedro e portare a bordo qualche cianfrusaglia (tra cui l'acquarello nella foto, raffigurante la costa rocciosa).
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