domenica 29 gennaio 2017

Secondo cancello


Su carta Arches satinata, 26x36

Il mare sembra piatto ma è segnato da onde, come strisce orizzontali.
Le onde, quando passano tra chi osserva e il riflesso del sole, lasciano una striscia scura sull'obiettivo.
Il disegno parla per me. Non saprei esprimere a parole quello che lo spazio difronte a me evoca.

martedì 24 gennaio 2017


...con una scala metallica che porta ad un torrino...


Ho riguardato i tuoi acquerelli per caso,(...)

Mi sono chiesto perché mi piacessero tanto. Muri di vecchi edifici, una piccola porzione della terrazza di un palazzo, con una scala metallica che porta a un torrino, montagne innevate, chiome di alberi, soggetti del tutto comuni, ma soffusi di magia e capaci di suscitare emozioni profonde.

Un tuo acquerello è un momento di sosta dell'anima, che ricorda improvvisamente qualcosa di essenziale. Ricorda che esiste la quiete, che al di là del trambusto, degli spasimi, della concitazione ottusa del quotidiano, esiste la vita vera. Una vita dolce, commovente, la stessa che si avvertiva nel tempo di maggio dell'infanzia e dell'adolescenza, nei rari ed improvvisi attimi  in cui semplicemente si prendeva consapevolezza di esistere e di far parte del Creato.

Un acquerello diventa la finestra su un momento e uno spazio fuori dal tempo, non misurabili, infiniti.   
Il tempo e lo spazio infiniti sono attributi di Dio. La tua, forse, è  per me una preghiera laica che conforta, rassicura. E, guardando oltre le preoccupazioni e gli affanni, il cuore diventa consapevole del proprio battito ed avverte, quasi con stupore, il miracolo di essere presente.

Questo me lo ha scritto oggi il collega P.

domenica 22 gennaio 2017

Faro di Porto Vado
22.1.2017


Carta Arches satinata, 26x36cm

Anche noi savonesi abbiamo il nostro faro. È diventato un non luogo, sommerso dalle strutture del porto container. Per andare a Savona venendo da ponente si devia prima in galleria, e il faro si fa presto a dimenticarlo, come il forte napoleonico lì accanto.

Anche io ho fatto il faro. Invece da copiarlo di sana pianta dal Sommo, ho copiato "solo" l'idea, l'ispirazione.
Il faro qui è diritto, ma la lanterna poggia a dx.
Il cielo mi convince così così. Devo trovare un azzurro più convincente o forse imparare a darlo.

domenica 15 gennaio 2017

Madonna del Colletto - Valdieri


15.1.2017
Da foto

Il mio atelier portatile è così composto:
album da disegno;
astuccio Daler Rowney di pennelli assortiti (include gomma e temperamatite, coltellino di legno per dividere i fogli dall'album);
scatola di colori (include matita);
piattino multiplo triangolare di ceramica;
piattino multiplo rettangolare di ceramica;
bottiglia-bicchiere per l'acqua (0,5lt);
nastro adesivo di carta;
astuccio tabacchiera d'argento porta tubetti di colore;
seggiolino pieghevole.
Tutto sta nello zainetto verde

Madonna del Colletto è su un colle tra Valdieri e Demonte a 1.200mt d'altezza. La nostra parrocchia dal 1978 lo ha preso in affitto e il parroco ha cominciato ad accompagnarci lì d'estate. I locali adiacenti alla chiesetta erano cucina, mensa e camere da letto. Nel primo gruppetto pionieristico c'ero. Eravamo 6 o 7 e abbiamo cominciato lavori e lavoretti, come sistemare la fontana, fare fosse varie, stuccare e pitturare, raccogliere e tagliare legna. Non c'era né luce, né gas, né acqua corrente in casa. Un pomeriggio, sulla panca di cemento sotto l'arco ho posato la mia chitarra mentre giocavamo a pallone. E lì ha preso la prima botta.
Il primo anno eravamo lì solo per lavorare, un gruppetto di soli ragazzi.
Il luogo era punto d'incontro di partigiani, come Livio Bianco e altri, che hanno dato poi il nome a diversi rifugi sulle Marittime. La chiesa era tappezzata di ex voto dell'8 e '900, che da allora dopo tre decenni (mi sono accorto quest'estate) si sono ridotti al 20%.
Mi hanno raccontato che un giorno d'estate è spuntato da dietro la curva Walter Bonatti con la sua carovana a cavallo, che faceva il cammino delle Alpi.

lunedì 9 gennaio 2017

Campanile di San Firenze
1986 o '87


Il mio primo acquarello (dell'età "adulta" e "consapevole", acquarellisticamente parlando) è questo ritratto del campanile a vela della chiesa di San Firenze. Prima avevo affrescato (per pochi centimetri quadrati) la stanzetta sotto il terrazzo, la piccionaia che guardava i tetti rossi di Firenze mentre studiavo all'università. 
I colori erano pastiglie da acquerello usati alle scuole elementari o medie. Il pennello era uno solo. La carta era A4 da disegno.
Fui subito soddisfatto; fiero della macchia di colore che mi venne fuori per colorare la campana in alto. Il commento del novizio (che disegnava a fumetti la vita di San Filippo Neri) fu però "Sì...ma è troppo asciutto". Lì per lì non lo compresi, ma più tardi mi fu chiaro, come lo è per chiunque guardi questa foto: righe di colore affiancate, tanto asciutte che non si amalgamano neppure.
Ma è solo il primo.

giovedì 5 gennaio 2017

La Madonnetta
5.1.2017


Oggi ho smontato la mostra. È stata una bella giornata di mostra lo stesso, anche oggi. Ho presentato i miei disegni a cari amici, ospiti illustri e a mio nipote. E ogni volta ne usciva una nuova, una storia, un motivo di perchè ho fatto così, o come mi è uscito fuori un colore o altro... Come ho imparato a "fare nuvole e cielo".

In questi due mesi sono passate tante persone per le Generali. Grazie!
Trascrivo il commento di Bruno, che non vedevo da una vita e ho rivisto di corsa: "Almeno uno dei tre ragazzotti che mangiavano tortellini panna e prosciutto come colazione in villa ad Albissola è diventato un artista!!! Da una mamma come la Prof.ssa Pagnini non poteva nascere che un artista. Complimenti! Bruno".

Quetsa mattina all'ora di pranzo ho ritratto la Madonnetta in pieno sole, vento, tra sbuffi di sabbia. Ne ho riportato sensazioni forti, dovute sia al luogo e alla situazione, sia a quello che dipingevo. A come dovevo risolvere ogni istante la difficoltà del secco sul foglio, del colore cangiante, del pennello grande o piccolo, del sovrapporsi delle pennellate, dei chiaroscuri. E il risultato è quello che viene fuori alla fine...e non prima.

Su carta Arches satinata, 26x36cm

martedì 3 gennaio 2017

Capo Noli
3 gennaio 2017


Giornata di vento
Primo acquarello dell'anno sulla carta nuova Arches satinata 26x36cm!
Il vento e il sole mi fanno lacrimare gli occhi! Ma sono contento del risultato. È il primo dopo tanti giorni, cannibalizzati da cose diverse e da incombenze. Avevo quasi dimenticato il dolce sapore del colore che scivola sul foglio, la bellezza e la serenità dei momenti in cui disegno e coloro.
Per dipingere il cielo e raffigurare la tenuità dell'azzurro, ho tenuto asciutto il pennello e l'ho ripassato per strisce orizzontali dall'alto del foglio fino alla linea dell'orizzonte.
In questi giorni ho esplorato tra le cose vecchie. Ho ritrovato la scheggia abbrustolita del Costa del Sol, che raccolsi da terra pochi gorni doo il rogo. Una foto vestito da vu' cumprà egiziano. Il mio primo acqueello dell'età moderna, il campanile a vela della casa dei Padri Filippini a Firenze.