Ponte Fabricio all'Isola Tiberina
22.7.2016
Su carta Arches satinata
Secondo tentativo del ponte. Questa volta arrivo con anticipo sulle tenebre e dotato di sgabellino pieghevole. Così il risultato è migliore rispetto al precedente: i colori sono più forti e decisi. Ma resta un soggetto molto difficile.
Passa, e si ferma qualche minuto, prima una coppia di tedeschi, che apprezzano, e poi una famiglia "americana". Lui è un cristiano (di origine croato-bosniaca!) di quasi due metri: si avvicina pimpante e mi chiede se io stia pescando... Mi racconta velocemente che è arrivato in Kentucky nel 1995 dopo la guerra jugoslava. In realtà viene da Mostar, la città del Ponte, e gli dico di averlo visto in un viaggio. Mi chiede se mi piaccia disegnare i ponti. "Sì", gli dico. E lui aggiunge che "i ponti uniscono".
Mi presenta la famiglia: Mary Ann, la moglie, l'ha conosciuta lì ma è di padre abruzzese; i figli sono Francesca (che scatta questa foto di gruppo) e Marco Antonio, tutto sua madre.
Gli piace parlare, tanto che a un certo momento il figlio lo ri-chiama.
Il film all'Isola è "Non essere cattivo". Va bene per me
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