venerdì 25 marzo 2022

Saqqara


 La strada verso le piramidi, Giza e Saqqara, è un perenne cantiere. Una via a più corsie, corsie che si moltiplicano e la strada si espande in larghezza. Questa volta, dopo un paio di mesi che non la percorrevo, ha mostrato la dimensione grottesca dei lavori e del ritmo con cui i lavori vanno avanti. Per far spazio alle nuove corsie, per una strada che corre come una vena nella carne della città, è necessario aprire la carne, scavare, tagliare e - forse - ricucire. Così la strada corre dove prima c'erano le case, i palazzi che ricordo con facciate scabre oppure decorate, con terrazzini con panni stesi. Ora le ruspe popolano gli spazi attorno alla strada e interi palazzi, fianchi di palazzi, sono stati fatti crollare. Per alcuni chilometri, forse un paio, le case non hanno facciate, ma muri interni che sono diventati esterni, con una certa mancanza di pudore, dal momento che al posto delle facciate si vedono dei patchwork, dei riquadri di diversi colori, alcuni con le decorazioni in bella vista, decorazioni che erano fatte per ingentilire cucine, camere da letto, soggiorni, o camere dei bambini (come si intuisce da un Donald Duck dipinto su un muro).

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