Isola di Bergeggi
Palestra per giovani acquarellisti
L'isola è una buona scuola. Ideale. Sta ferma, ha una silhouette semplice e ben delimitata; il mare e il cielo si toccano e possono essere divisi da una linea orizzontale. Non c'è prospettiva.
Ma soprattutto il punto d'appoggio da cui la guardi e la disegni è la sabbia, comoda, dorata e sempe calda e tiepida anche d'inverno.
La forma dell'isola, oltre che familiare, è semplice. Questo è il disegno: contorno, linea retta dell'orizzonte marino, più quattro tratti di matita che riprendono a delimitano le "macchie" più evidenti, guardandola da lontano.
Sul culmine si stagliano le rovine e sul dorso i due cateti della chiesetta. Tutto qui.
Colori: leggera mano di rosa o di ocra, molto liquida, su tutta la superficie. Questo servirà da sfondo per le rocce a vista e in particolare quelle sulla destra estrema, che sotto certa luce del dì sono di colore acceso!
Ci vuole un po' di mano, di rapidità di pennellata per lavorare con il foglio sempre umido (soprattutto d'estate), in modo da amalgamare i colori e creare sfumature di verde (dal v. scuro al verde oliva ascolana, al verde che tende all'ocra), di blu, scuro tendente al nero. Lasciando degli spazi chiari che rievocano le rocce.
E poi, sempre sul colore ancora umido, ricalcare con il pennello piccolo lungo la linea inferiore, quella che tocca il mare, così da dare l'impressione dell'ombra creata dalla roccia che si tuffa nell'acqua.
Chiedo a Costy di fare una foto del suo acquarello dell'isola (possib. senza vetro) che è quello che mi è venuto meglio, e mandarmela.
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