Palme al Palatino
(1994)
Solo le sommità del Palatino
Disegno preso dal parapetto che sovrasta i Fori, sulla salita di Monte Tarpeo. Le due palme sono ancora lì, per fortuna! Quindi si può provare a dipingerle. Niente disegno; pennello fine (nr.1); colore terra di siena abbruciata; tinta "spessa" sul pennello. Sulla carta bianca: non sovrapporre a nessun colore di sfondo. Partire con il tratto dal basso verso l'alto: meglio se il tocco è tremolante...per dare il senso della lontananza e della inconsistenza filiforme delle palme. Chioma: pennello più spesso (nr.4) carico di colore verde oliva-ascolana, ocra, blu. la macchia più chiara in corrispondenza del tronco è data da una goccia di colore quasi trasparente. Tutto questo si può ottenere ...con una sola applicazione del pennello sulla carta, muovendolo e sfruttando le diverse consistenze dei diversi colori che sono presenti, insieme, sul pennello. Giocare con il pennello e avere fortuna che l'effetto sia come vorremmo che fosse, o anche meglio.
Poi, i colori di sfondo, i muri delle case, gli alberi verdi (pini, cipressi, querce), il cielo (se non lo si vuole lasciare bianco).
Mentre scrivo, alzo gli occhi e mi trovo davanti l'acquerello di Collina che raffigura un paesaggio indiano: un tempio bianco e tre palme sulla sinistra, sottili e il balìa del vento. Credo di aver avuto nel recondito della mente questo disegno quando ho raffigurato le due palme.
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