martedì 21 aprile 2015

Villa Borghese - Casina Valadier
(domenica, 6-6-13)


Casina Valadier, dopo una vita

Carta Fabriano, 23x31cm  300gr  grana fine

Il centro dell'acquerello si trova per me nel punto d'incontro tra il verde del cespuglio, il mattone della villa e l'azzurro del cielo. Le tre macchie di colore sono accese e danno risalto a tutto il disegno. La chiazza azzurra sembra uno strappo nel foglio e fa vedere oltre il bianco della carta. 
Mi fa riflettere, invece, sulla mia solita reticenza a spingere sul blu del cielo: che forse è dovuta a paura di rovinare l'effetto di un disegno già e appena finito, a cui mancherebbe solo un cielo. A volte mi dico che il cielo è una "rifinitura" banale, un'operazione che fanno tutti i bambini nei loro disegni: "hai fatto il cielo?"

Come in tutte le cose di espressione di se stessi, bisogna osare, spingere: questo assicura già il raggiungimento di una buona metà dell'effetto sperato: così nella pittura, come nella musica (soffiando in modo deciso nel sax, il gioco è già fatto per metà!). Certo dipende da stati d'animo, dalla carica del momento, oltre che dal carattere. Vis fisica versus vis contemplativa. 

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