Firenze - Via Bolognese
(2-VI-'88)
domani economia!
Carta ruvida sfusa, 28x13cm.
Il foglio è ingiallito, manipolato e il cielo ha perso l'azzurro, le colline il grigio. Doveva essere un mese di giugno afoso, passato in casa, senza grande speranza di raggiungere l'obiettivo ultimo: il concorso, con il servizio militare invece ad aspettare inesorabile dietro l'angolo.
Le linee geometriche aiutano sempre, nel momento del bisogno e fanno fare presto quando si deve studiare economia per il compito alla "Fondazione". Il disegno e l'acquerello era l'unica cosa che mi potessi permettere a Firenze in quei due o tre anni, lasciandomi pochissimo tempo a disposizione. La stanza a casa di Alberto Z. era spaziosa, con una scrivania davanti alla finestra compratami apposta dalla Signora Z. E questi tetti marrone-viola era ciò che vedevo.
Riguardando adesso all'indietro, quella lunga esperienza a Firenze di pura fatica cerebrale, mi ha fatto venire la voglia degli acquerelli. Tutto è nato lì, allora.
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