Piramide Cestia
(21 giugno 2015 estate)
Piramide Cestia - Torno il giorno dopo - Sempre più difficile
Carta Arches 300g 23x31cm grana fine satinata
Tra la Piramide e la stazione dei trenini per Ostia, sull'aiuola, c'è un rocco di colonna. Al centro del rocco, l'incavo per la giuntura di bronzo è pieno dell'acqua che è venuta giù ieri. Questa volta non c'è rischio di pioggia. Fa caldo: è estate! Intorno al rocco erba alta, bottiglia di vetro, carta. Nessun odore.
"La calura" è l'elemento di novità di questo acquerello, su questa nuova carta.
Il disegno di Piramide è difficile: le proporzioni sono state tracciate scientificamente e riprodotte da vedutisti, per secoli. Non le posso sbagliare. Devono essere così: non si può interpretare o improvvisare.
Scelta di cosa colorare prima, cosa dopo. Lascio Piramide per ultima: inizio con il verde a sinistra; poi il muro a destra; muro a sinistra e pini marittimi a destra. Poi il cielo. Infine Piramide.
Mi accorgo che il sole asciuga il colore in pochissimi secondi: sto colorando la vegetazione a sinistra e una signora cerca di fotografarsi con la Piramide alle spalle e allora mi chiede di aiutarla. Cerco prima di finire il verde: solo a prestarle attenzione, e parte del colore è già asciutto. Tutto si gioca nella velocità, nel passare uno strato di colore leggero, aggiungerci tinta più decisa. Mi presto per la foto dopo aver abbozzato la coloritura e, quando riprendo, macchie, ombre non volute, oramai fisse, asciutte.
Cielo: passo il pennello carico d'acqua senza colore lungo i bordi di Piramide e allargo a tutto il cielo che vorrei riprodurre: acqua, acqua, acqua in velocità. Ci vorrebbe una spugna; così con il pennello non faccio a tempo a tornare sul foglio che è già asciutto. Allora, passo all'azzurro: il colore che si asciuga mi aiuta a far comparire queste nuvole.
Piramide è una ricotta bianca, appuntita, con una riga in mezzo. Attacco la metà di destra. Tutte le pause si possono ora riconoscere sul foglio. Sempre il sole, il caldo, che dipingono insieme a me, si incuneano con il loro pennello, sento il loro gomito e le loro mani sul foglio che cercano di farsi spazio: dipingiamo a tre mani.
La signora della fotografia mi chiede di scattarmi una foto. Le ho chiesto di mandarmela.
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