Tetti a Parigi
1990
Carta leggera a buccia d'arancia
Il soggetto dei tetti, a Parigi raggiunge l'apoteosi. È un susseguirsi di volumi, di piani, di angoli, di ombre e di sfumature di colore. Le linee verticali ripassate con il colore, per evidenziare i comignoli, sono quasi uno stereotipo, e diventano degli esercizi grafici divertenti. Troppe volte visti su immagini, o nei film per non tentare di riprenderli.
Scelgo di rappresentare solo i tetti e di abbozzare o di lasciare incompiute le superfici frontali dei palazzi.
Nel novanta i colori erano tenui, con la preferenza per il beige, mentre i tetti sono stranamente marroni-tegola, come per un riflesso condizionato. Probabilmente erano color ardesia o lamiera, e dunque grigio-blu.
La mansarda parigina, la soffitta, rappresentava un mondo di relazioni, di arte, adatto a essere celebrato con the con il latte e biscotti. Un caminetto maiolicato arancione e la tinta verde erba alle pareti evocava la Merlettaia e Isabelle Huppert era quasi nostra coetanea...
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