Villa Irene
Villa Sabatelli
5 gennaio
Carta Fabriano 23x31cm, 300gr, grana fine
Pomeriggio, 6 gradi, vento. Sole, che mi convince a tentare un'ultima Villa Sabatelli. I lavori alla villa erano cominciati due mesi fa, ma non mi pare abbiano fatto ancora granché, se non togliere qualche porta o finestra, per cui la facciata ora presenta qualche buco sul nulla. Una porta sulla sinistra lascia vedere il prato dall'altra parte della casa, e potrebbe essere il prato di Alice.
Il pittore A. Sabatelli è nato qui nel 1922 e ci ha vissuto fino alla fine. Mentre disegno sento la sua presenza: i rumori della casa si sentono forti anche da fuori. Sono finestre che sbattono. Ho l'impressione che sbattano quando ritraggo certe cose, come le finestre o le porte vuote, lasciate vuote da intrusi. Mi chiedo se ce l'abbia con me, ma continuo, in fretta, perchè il freddo comincia a pungere. Gli può seccare che "abbia violato" la sua proprietà.
Mi ha raccontato Zia M. che un giorno lontano, a Parigi, fossero seduti a un tavolino e abbiano sentito chiamare "Ninu, Ninu", ed era Camus che chiamava Antonio (Nino) Sabatelli.
Ci ho messo più di un'ora e thè caldissimo per riprendermi dal freddo.
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