lunedì 8 febbraio 2016

12 - Pausa sull'Amstel
sabato 17 marzo di lavoro (2007)



Carta Fabriano, 23x31cm, 300gr, grana fine

12- Il Costa ormeggiato, Alexis Stavros si sofferma davanti alla pala d'altare nella cappella della navata destra della cattedrale di San Giovanni. BarIbn-bir è il nome del quartiere che circonda la chiesa e ricorda la convivenza tra arabi ed europei. La croce rossa a code di rondine dei Cavalieri di Malta è patrimonio di tutti gli abitanti, come la chiesa che emerge dalle case intonacate di bianco o gialle di tufo. E nella terza cappella di destra la luce viene inghiottita dalla tela, annerita da secoli di fumo di candele. Raffigura Giovanni mentre, in modo che si direbbe distratto, indica ai suoi discepoli l'uomo che da lì a poco sarebbe cresciuto, lo avrebbe sorpassato e diminuito agli occhi della povera gente assiepata sulle rive del Giordano. Il dipinto è opera della maturità di Mattia Preti, pittore calabrese di Taverna, comune della provincia di Catanzaro, ivi nato nel 1613. A Malta trovò ospitalità ed estimatori, tanto che non vi è chiesa sulle isole della Repubblica che non conservi una sua opera.
Il Preti conosceva quel tratto di mare tra la costa calabrese e Malta come il giardino di casa sua. Lo percorreva spesso, almeno due volte all'anno e faceva commerci: grasso di dugongo e tela in cambio di pignatte di terracotta piene di cera d'api, tutti ingredienti che erano necessari alla sua pittura. Univa l'utile al dilettevole, anzi l'utile all'utile.
Alexis, nella penombra, si convince della bontà del suo progetto.
J. intuisce che il personaggio seduto davanti a lei sul regionale , mentre le mostra la foto del San Giovanni Rassegnato, abbia trovato humus fertile e, nello stesso tempo, pane duro per i suoi denti, nella piccola comunità albisolese, comunità con il cuore nell'arte, nelle pignatte e nei forni, ma con i pugni stretti e il viso corrucciato e sospettoso.

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