lunedì 22 febbraio 2016

Sine qua non
sabato 24-6-2006



Westermarkt 2. Finito alle 10,30 de la tarde.

Le finestre dell'ufficio prese dalla parte opposta del Prinsengracht. Solitudine più totale, mentre si giocano le partite del mondiale. Riassumo così quattro anni di lavoro in Olanda. Senza gli acquarelli non avrei resistito. 



Sine qua non dev'essere il nome affibbiato da qualcuno a una bella barca. Amsterdam è ricca di nomi, dati alle case, alle barche, ai negozi e ai ristoranti. Credo che sia il "loro" modo di relazionarsi con l'ambiente e di fidarsi delle cose, più che delle persone. Anche una cura per la città e per le vie che la percorrono: così Amsterdam diventa il déhors delle belle case e nessuno si sognerebbe di trattarla male. Camminare per le strade, lungo i canale, specialmente nelle sere d'estate, è un'esperienza "dolce". Così me la ricordo. 

Le tende arancioni a ballonetto si aprivano d'estate o quando usciva il sole. Talvolta venivano dimenticate così, spiegate e, se pioveva, si caricavano d'acqua. E se allora venivano chiuse, l'acqua si versava sulla coda dei pellegrini per visitare la Casa di Anna Frank, a pochi metri dal nostro portone.

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