Venezia - Ca' Foscari
2003
Ieri, a poche centinaia di metri dal Concertone, un ragazzo barbuto era seduto sui sassi di un'aiola e acquarellava l'obelisco. Era attrezzato un po' come sono io: una borsa aperta lì a fianco, l'acqua da una grande bottiglia di plastica in cui immergeva il pennello; il foglio, singolo, di carta spessa, pinzato a un supporto. Aveva fatto il disegno con una matita sanguigna e riempiva gli spazi con molta acqua, colori tenui. Il tutto in molta calma, con belle proporzioni del dipinto.
Chissà cosa ci sarebbe da sapere di lui.
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