martedì 24 gennaio 2017


...con una scala metallica che porta ad un torrino...


Ho riguardato i tuoi acquerelli per caso,(...)

Mi sono chiesto perché mi piacessero tanto. Muri di vecchi edifici, una piccola porzione della terrazza di un palazzo, con una scala metallica che porta a un torrino, montagne innevate, chiome di alberi, soggetti del tutto comuni, ma soffusi di magia e capaci di suscitare emozioni profonde.

Un tuo acquerello è un momento di sosta dell'anima, che ricorda improvvisamente qualcosa di essenziale. Ricorda che esiste la quiete, che al di là del trambusto, degli spasimi, della concitazione ottusa del quotidiano, esiste la vita vera. Una vita dolce, commovente, la stessa che si avvertiva nel tempo di maggio dell'infanzia e dell'adolescenza, nei rari ed improvvisi attimi  in cui semplicemente si prendeva consapevolezza di esistere e di far parte del Creato.

Un acquerello diventa la finestra su un momento e uno spazio fuori dal tempo, non misurabili, infiniti.   
Il tempo e lo spazio infiniti sono attributi di Dio. La tua, forse, è  per me una preghiera laica che conforta, rassicura. E, guardando oltre le preoccupazioni e gli affanni, il cuore diventa consapevole del proprio battito ed avverte, quasi con stupore, il miracolo di essere presente.

Questo me lo ha scritto oggi il collega P.

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