venerdì 7 luglio 2017

Moschea di En-Nasir 
7.7.17


esco per la prima volta nella Cairo vecchia per guardarmi un po' intorno e scopro che esiste una città, un centro storico antico enorme e interessante, unico. Dalla cittadella di Saladino parte tutta la storia. Cammino e cammino, mi tolgo le scarpe per entrare nella moschea di Mohammed Alì- Per fortuna ho i calzini (vedi?)per camminare sui tappeti impolverati e sporchi di cacca di piccione.
La vista dai bastioni è impressionante e si percepisce l'estensione di questa città. Ma è anche sublime quando scorgo le tre piramidi di Giza; più a sud indovino Saqqara e più a sud ancora vedo chiaramente la piramide rossa e la piramide di Dashur. Vuol dire che si vede e si riconosce qualcosa a 30 chilometri. La vista delle piramidi mi emoziona. Sono la grande madre dell'umanità e in parte anche la mia. E' bello scorgerle. Sulla linea dell'orizzonte, in mezzo ai palazzi, quando non te lo aspetti, anche nelle fotografie col telefono ingrandendo l'immagine.
Mi fa pensare che gli egiziani di oggi, i cairoti, anche se non hanno più di tanto a spartire con quell'epoca, le piramidi le vedono, o meglio le piramidi vedono loro, anche quelli più miseri che alle piramidi...magari non ci hanno mai messo piede. Sono davvero all'ombra delle piramidi- Questo me li fa accettare di più. Però...par contre, tra la cittadella e il parco Al Azhar, dove son stato subito dopo, ho visto solo donne e ragazze con il velo, o foulard che sia. Forse perchè è giorno di festa religiosa, come fosse domenica. Ma è di fatto così. Donne a capo scoperto ne avrò viste tra 5 e 10 tutto il giorno.
La seconda impressione è che il Cairo vecchia sia in fase di sgretolamento, si stia polverizzando. Non solo per il fatto che la polvere del deserto pervada ogni spazio. Viste dall'alto, le costruzioni antiche attorno alla cittadella mi ricordano alcune delle piramidi minori, dove le pietre diventano sabbia e i massi spuntano dalla sabbia in cui stanno per annegare. 


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