Grande Piramide
2017
Questa mattina sono tornato al mercato di Khan Al Khalil, nel centro storico islamico del Cairo. Sono rientrato a casa dopo più di tre ore, impressionato. Questa parte del centro, quella che costeggia il parco Al Azhar verso ovest, sul lato sinistro - per chi viene dal Nilo - della strada con le carreggiate divise dalla cancellata, è molto diversa dalla parte sul lato destro, dove ero stato a luglio.
Il sabato mattina alle 11 o giù di lì c'è ancora poca gente in giro per la strada principale del quartiere. Per un po' mi sembrava di essere altrove, nel sud della Spagna. Poco dopo tutto si è animato o sono io che ho preso le stradine del mercato (khan).
Ho camminato al sole e le scarpe si rivelano sempre più adatte al mio piede e alle scarpinate. Come farò a trovarne un paio così, quando le dovrò abbandonare?
Ho assaggiato spezie "rare" che profumano le viuzze, il pepe rosso che non è forte, ma che starà bene nelle cose da cucinare. Lo zafferano fake e quello vero; cristalli di qualche cosa che non ho osato chiedere, ma che non saprei che uso possano avere in cucina. Forse servono per qualche "maschera". Dalla parte di là c'erano gli animali, da questa invece le spezie e la differenza si sente.
In un negozio simile alla spelonca di Polifemo ho contrattato per la prima volta con un signore magro senza qualche dente e ho scontato circa i 2/3 di quello che mi chiedeva per degli scarabei. Ne ho presi 6 o 7, di diversi colori, di piccole dimensioni, vecchi e nuovi.
Non ho avuto paura o senso di disagio, nemmeno mentre mi rendevo conto che questi commercianti riescono sempre a farti comprare qualcosa al prezzo che per loro è conveniente.
Su tutto, i monumenti lungo la strada e nelle stradine laterali. Per un momento avrei voluto avere con me gli acquarelli. Moschee, mura, madrasse, hammam, palazzi, balconi a bowindo di legno impolverato, pietre, colonne, scalini, tombe, selciato.