El Alamein
21-X-2017
Ai Caduti Italiani
Rimangono impresse molte sensazioni da questa visita, questa cerimonia. La prima sono la luce e i colori. Due colori: il color crema di tutto ciò che è di pietra. Marmo egizio, almeno a quanto ho potuto imparare solo tre giorni fa dalla visita al distretto del marmo; il color blu del cielo e le tonalità dal viola al blu intenso all'azzurro del mare. Il mare è a 2-300 metri dal memoriale e dalla terrazza il mare lo si tocca. La seconda sensazione è la pietà, i ricordi, la commozione, suscitata dalla tromba che suona il silenzio e dalla corale che canta Signore delle cime; dagli addetti militari che depongono le corone, una per ciascuna nazionalità presente, dagli indiani, ai francesi, ai tedeschi agli americani. Ognuno a modo suo, e con una propria dignità. Intorno si leggono dei nomi. Il più ricorrente è "Ignoto"; ma ci sono Aquila, Abate, Barbieri, alcuni si confondono i nomi con i cognomi. Verrebbe da leggerli tutti. La terza sensazione è il vento, che è anche la più viva, nel senso di vivace, che mi fa volare la cravatta, la giacca e mi scompiglia i riccioli bianchi.
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