Voi Umani
2.12.17
Questa è la strada per Sokhna questa mattina. Avrei voluto arrivare presto per prendere tanto sole e aria inquinata ma fresca, e così siamo partiti all'alba.
Al km 20 della Sokhna Road la carreggiata a 7 corsie si è ridotta a una corsia, all'improvviso e tutte le macchine davanti a noi si sono infilate in un imbuto, facendo una curva, per arrivara sulla strada sterrata che corre parallela. C'erano pullmini, camion, macchine, autobus, tutti che suonavano e facevano manovre terrificanti. Non ho avuto la prontezza di filmare.
Fatta questa operazione, dopo un centinaio di metri tutto si è fermato ed è rimsato così, sospeso per tre quarti d'ora.
Shaboura era la parola che si sentiva dire. Non capivo. Hani mi diceva "la shams", no sole.... Insomma qualcuno mi ha spiegato che si trattava della nebbia. Non posso crederci che avessi potuto crederci...Anche perchè le macchine dalla parte opposta passavano.
Le persone erano tranquille, fumavano, facevano pipì sui bordi della strada, andavano su e giù.
Quando siamo ripartiti, dopo un chilometro c'era il segno di un incidente (hadith).
Stavamo quasi per arrivare a Sokhna che un pullmino davanti a noi ha perso un involto di stoffa, grande come una mucca e Hani è stato bravo a schivarlo.
Il ritorno in città è stato una follia. Follia. Macchine lanciate facevano manovre da orrore, suonavano, non so come siamo riusciti ad arrivare senza un graffio. Alcune macchine facevano pendant con i palazzi intorno ai viadotti. Ammassi di lamiere, senza luci, marmitte attaccate con un cordino, carrozzerie devastate, fumi di scarichi da ciminiera di una centrale a carbone. I palazzi, alcuni vuoti come catacombe cieche, altri con finestre illuminate, dentro cui si intravedevano esistenze povere. Ma dappertutto c'è vita, anche se il valore della vita qui è talmente basso che un ragazzetto attraversa la strada a cinque corsie senza nemmeno mettersi a correre. Passa e aspetta che nessuno lo metta sotto.
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