mercoledì 26 settembre 2018

Mura Aureliane
"383 torri, 7020 merli, 5 postierle principali,..."


Lucio Domizio Aureliano

Malgrado la brevità del suo regno (270-275 d.C.), Aureliano è considerato uno fra i più grandi imperatori romani. Era nato in Pannonia, all'attuale confine tra Serbia e Croazia, nel 214 d.C., da una modesta famiglia di agricoltori.

Quando salì al trono, acclamato dal suo esercito, l'impero romano appariva sul crinale della disgregazione. Le genti germaniche effettuavano aggressioni sempre più audaci e si erano spinte fin nel cuore dell'Italia. La regina di Palmira, Zenobia, aveva costruito un dominio che includeva, oltre alla Siria, l'Arabia, alcune regioni dell'Asia Minore, l'Egitto. In Gallia si era formato un regno autonomo, che premeva sulle province vicine.

Aureliano affrontò subito questa situazione con eccezionale energia e con sapienza strategica. I soldati, malgrado la durissima disciplina, lo ammiravano per il valore guerriero, apprezzavano un certo stile "democratico" del suo comando, gioivano per i frutti materiali delle vittorie. Sconfisse Iutungi, Vandali, Alemanni e Marcomanni. Tra il 272 e il 274 i sovrani di Palmira furono abbattuti e la medesima sorte toccò all'ultimo imperatore della Gallia separata, Tetrico.

Aureliano veniva ucciso in una congiura il 25 settembre del 275 d.C.. L'anno prima la zecca di Roma aveva coniato una moneta che recava la legenda RESTITUTOR ORBIS, "Restauratore del mondo".
Cingendo Roma di mura fu anche ideatore della più ampia e influente struttura mai eretta nell'Urbe.

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