Piramide Nera
Per quest'ultimo giorno di febbraio scelgo Dashur
una giornata limpida che permette di vedere "tutto",
il deserto e le sue striature al passaggio delle nuvole,
le piramidi lontane di Sakkara, che si scuriscono e ridiventano chiare a turno,
la striscia di vegetazione lungo il Nilo,
sovrastata dalla città, dalle torri, dalle ciminiere,
il profilo dell'altipiano che fa da sfondo a tutto,
verso est.
Ci sono tanti visitatori. E' diverso rispetto alle prime volte quando ero da solo per ore, ma questo ha il risvolto positivo che le guardie hanno anche altro da fare oltre che stare dietro a quello che faccio io.
Però i poliziotti continuano a ronzare attorno: mi guardano, mi osservano con i binocoli, poi piano si avvicinano, magari mi fanno spostare, poi non sanno che fare. Do una piccola mancia per niente.
Dalla piramide di Snefru disegno la Black Pyramid, nascosto dalla sentinella che è rimasta al lato Est. Però a un certo punto, dal nulla, arriva un pick-up e scendono tre tizi che vengono a passo un po' troppo rapido verso di me. Quello con il cappello da cow-boy mi dice qualcosa, come che è il capo dell'area archeologica, anche se ha un aspetto che potrebbe essere qualsiasi cosa. Mi chiede se faccio il disegno per hobby o per lavoro e me lo chiede in modo "ispettivo". Rispondo e allora mi salutano e se ne vanno.
Poco distante, tornando al pick-up, incontrano un piccolo avvallamento dove sono nati dei bei cespugli di margheritine gialle, dopo che la settimana scorsa ha piovuto tanto. Il capo ordina di toglierle perchè, probabilmente, gli sembra che tolgano decoro al sito. Ordina e uno esegue.
E' una cosa davvero incomprensibile
Le avevo fotografate