lunedì 15 giugno 2020

Palmizi - 1



Dopo quattro mesi la resistenza degli abitanti di Z. è al minimo, la capacità di trovare una soluzione ai problemi da cui dipende la vita o la morte è sfuggente. Come se i riflessi non fossero più in grado di farti capire da che parte stia partendo il colpo che si abbatterà sulla tua testa. Alcuni abitanti che ogni mattina uscivano per cercare cibo o denaro per medicine o abiti, non si vedono più in giro: hanno rinunciato a vivere e preferiscono aspettare la fine, dietro una porta di casa o davanti a una serie televisiva. Altri, invece, che non avevano rischiato di muoversi all'aperto durante il giorno, per paura di attacchi di uomini e animali, ora scendono le scale ed escono per strada, mostrando l'aria stupefatta di chi non ha mai visto la neve in un paese tropicale. Facendo così sembrano non rendersi conto del rischio mortale a cui vanno incontro come automi: l'inesperienza li rende vulnerabili; l'incoscienza li fa andare dove non dovrebbero; l'apatia li fa camminare in mezzo alla strada e fa smarrire loro l'orientamento, fino a perdere la cognizione del dove e del quando, e spesso succede che soccombano, investiti da una camionetta delle Impact Forces o pestati a sangue dai Guardiani, prima ancora di essersi chiesti che ci stiano facendo lì, in ciabatte o in pantaloni corti e canottiera.

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