lunedì 29 giugno 2015

Pioggia a Piramide
Sabato 20 giugno 2015



Cercare un soggetto, trovarlo; cercare un punto di vista, un'angolatura, trovarla. 

Trovare bei soggetti da dipingere, a Roma, è sempre un'impresa. Mi sono affezionato ai tetti visti dalla terrazza condominiale, al campanile capitolino visto dal giardino degli aranci, alla torre delle milizie e al quartiere Monti, preso dal Campidoglio. Martignano.
Sono andato avanti così per anni, soggetto "unico". Dipende forse dalla comodità dell'appoggio (sedersi sulla sabbia, su una panchina in un posto poco frequentato, vicino o sul tetto di casa), poter disegnare e colorare quasi a memoria, prendersi la licenza di "innovare" il proprio stile lavorando più e più volte su una stessa idea con elementi nuovi.

Mi rendo conto ora di come ho faticato a cercare nuove fonti, solo all'idea di cercarle.

È successo qualcosa e ora non ho più paura. Potrei provare qualunque soggetto.

Sono uscito da casa, in bicicletta, con la Piramide nella mente, per la prima volta. Ho girato intorno alla Porta e a prima vista non ho trovato appoggi, o prospettive giuste. O macchine, o gente. 

Il rocco di colonna nell'aiuola mi ha portato in mezzo alla gente che vive lì, a due metri dalla Piramide, dove fa diverse cose: deposita materiali, fuma, parla, passa, usa come se fosse casa propria e forse lo è. Passo comunque inosservato e dopo poco si produce il sortilegio dell'acquerello e non vedo più niente se non il foglio e l'idea della Piramide che mi sono fatto in testa. La pioggia mi ha colto che avevo appena finito di colorare le nubi. Ho colorato Pyramid in pochi secondi. Forse non più di due minuti. Nel riparo sotto il portico della stazione per Ostia ho lasciato il disegno ad asciugare, fino a che non ha smesso di piovere quasi del tutto.
Il tabacco, il bisogno di un riparo, il freddo improvviso, mi hanno fatto sentire un po' parte dell'"umanità", di quella che popola quella zona, quell'angolo di mondo. E il disegno mi è piaciuto di più. Roma non è di tutti. È di chi vive in quel punto preciso della città. Sentirsi ospiti...Quella è un po' la sensazione di quando mi siedo in un luogo, anche se in disparte.

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