martedì 28 giugno 2016

Villa Pamphili
Roma
26.6.2016


Su Carta Arches satinata
Sempre più convinto che il dusegno sia la chiave per un buon acquerello


lunedì 27 giugno 2016

Arco di Dolabella
a Celimontana
27.6.16


Su carta Arches satinata.

La mia partita Spagna Italia.
Il tempo della partita è trascorso in un attimo, intervallo compreso. Disegnando mi accorgevo solo di qualche zanzara.
Ero tentato dall'arco di Dolabella preso dall'imbocco di via di S.Stefano Rotondo, ma avevo il sole dritto negli occhi. Nella via che porta ai SS Pietro e Paolo invece ero in ombra e c'era calma totale. Il sole ha finito il suo giro, dietro le mie spalle, quando ho finito.


domenica 26 giugno 2016

Villa Pamphili
la Fontana del Giglio
26.6.16


Su carta Arches satinata
Soggetto "difficilissimo"

sabato 25 giugno 2016

S. Stefano Rotondo
25.6.16


Lorin Maazel e la Quarta di Bruckner

Su carta Arches satinata, 300gr, 23x31cm

Incontro Walter C. che mi invita alla giornata acquarellistica di Palestrina, domani. Forte tentazione! Le dimensioni minime dei lavori sono 35x50. Sarebbe una novità.

La prima volta che sono entrato in S.Stefano Rotondo è stato una domenica pomeriggio a metà anni '90. Ero tornato da qualche randonnée e vestito da viandante povero. Sapevo che era il giorno dei cori militari e avevo sentito che a Villa Celimontana potevano esserci gli Highlanders con le cornamuse. Non sono nemmeno passato da casa e così com'ero sono andato in cerca dei suoni e delle marce di guerra. Davanti a S.S. Rotondo c'era grande movimento di auto blu/nere: ne scendevano prelati, diplomatici, ragazze alte e vestite di lungo, giovanotti irraggiungibili. Curioso che tutto fosse nel sagrato della chiesa che non avevo mai visto, ho chiesto a un giovane prete alto e biondo che mi ha risposto: "C'è kontzerto diretto da M.o Lorin Maazel, zeckonda sinfonia di Bruckner. Organizzato da Fondazione Ungaro-tetesca." È aperto al pubblico? Chiesi. "No, è riservato". Ho guardato un po' da distante la gente che finiva di entrare e, quando stavo per andarmene, il giovane prete tonacato mi ha chiamato e mi ha invitato a entrare: "Entra, ma io non ti conosko...Stai nelle file dietro". 

Insomma, a Santo Stefano Rotondo si fanno incontri interessanti!

lunedì 20 giugno 2016

Villa dei Quintili
Parco dell'Appia Antica
19.6.16


Su carta Fabriano, grana fine
Da una foto presa la settimana scorsa.
Muovendosi dall'Appia Antica verso l'Appia Nuova, sullo sfondo del pianoro sbucano le rovine della Villa dei Quintili. È in un'atmosfera sospesa che queste strutture emergono dal passato. Vento pettina l'erba senza che si sentano altri rumori e sembra di essere altrove. Per esempio sull'altopianoro di Ani, antica città armena ai confini tra la Turchia e l'Armenia.

sabato 18 giugno 2016

Caracalla
18.6.16


Su carta Arches
È difficile riprodurre il colore dei muri e delle costruzioni in laterizio, nelle diverse sfumature, ombreggiature, nelle parti illuminate dalla luce diretta del sole.
Questa "strana" angolatura è perchè sulla sianata davanti alle rovine hanno montato il palcoscenico.




domenica 12 giugno 2016

Sasso Simone
12.6.16


Su Carta Archer (fondé en France en l'An 1942). La Carta Archer è un "investimento" perché costa più del doppio rispetto alla Fabriano a grana fina. La trovo da Poggi a 42€ x 20 fogli.
Da Péoggi ho cercato anche il pennello 3/8 della Daler Rowney che uso ormai regolarmente: ha un taglio obliquo che finisce a punta, una punta molto sottile che permette di particolareggiare; la sezione di base è triangolare ma finisce a sezione praticamente piatta. In questo modo riesco a dipingere un intero acquerello con lo stesso pennello. Insomma, da Poggi questo pennello non lo ho trovato. Ne cerco uno di dimensioni leggermente più grandi, con i peli di ca 2,5/3 cm. di lunghezza.

giovedì 9 giugno 2016

Dal monte Scalambra 
verso gli Altipiani di Arcinazzo
9.6.16


Su carta Arches a grana satinata
Questo acquerello ha richiesto ("claimed") tempo, perchè il soggetto è difficile: un masso.
Questa carta è fantastica e permette di fare cose mai fatte. Ma bisogna imparare a conoscerla. Svela segreti, fa fare scoperte e riserva sorprese: come dipingere su un leggero strato di colore con cui prima si è inumidito il foglio, senza lasciare tracce e aloni; asciugare velocemente ma non del tutto, per cui si può pensare a passare uno strato leggero di colore su tutto il disegno, senza doversi precipitare a riprendere il colore. Ma quando poi lo si riprende, lo strato sotto accoglie docilmente il colore nuovo, non lo rifiuta e non protesta.

lunedì 6 giugno 2016

Isola
6.6.16



La Madonnetta nuda, senza alberi e arbusti, e senza il gabbiano fermo in riposo sulla punta di destra. Foto presa venerdi 3 giugno.
Passando accanto, dalla strada, mi sono fermato due volte a guardare l'isola. Lo scoglio. È l'ultimo relitto ancora a galla che ricorda un passato poetico e avventuroso di Savona, dopo che la nave del capitano Stavros è stata data alle fiamme. Già, Stavros...Che fine hai fatto? Forse è finito in una libreria a cercare romanzi storici. O è partito.

Su carta Fabriano, grana fine. Riprovo di getto a ricreare l'atmosfera e i colori magici e sfumati del Castello di Santa Severa, ma forse cerco un po' troppo il particolare, il dettaglio e lo scoglio perde di naturalezza. Mi sembra come se fluttuasse sospeso sul riflesso verde del braccio di mare tra l'Aurelia e le rocce.

sabato 4 giugno 2016

Castello sul mare
Santa Severa


Mare infinito sotto il bastione, sole, duo d'archi

Carta Fabriano, 300gr, grana fine

Da una foto (un po' sottofuoco). 4 giugno 2016
Su carta Fabriano a grana fine. Preparo i colori: ocra misto a blu; blu misto a rosa. Ricopro la superficie del "castello" e questa volta affianco i due colori che ho preparato, lasciando che si mischino. Mi diverto e mi piace.
Qui a fianco sobbolle lo stoccafisso con le patate, nella pentola di coccio. Sarà l'unico compagno domani nel viaggio di ritorno a Roma.

giovedì 2 giugno 2016

Cervino
1.6.16


Su carta Fabriano a grana fine
Cervino dal versante italiano
Questo acquerello è una mano tesa dall'alto verso il basso, da dove emerge la mia mano. La colgo e mi ci aggrappo.