sabato 20 ottobre 2018

Ma-h-moud


La spiaggia del resort è protetta, prima di tutto dai bambini (l'accesso è consentito solo dai 16 anni in su), e anche dalle persone che, passeggiando sulla riva, sconfinano al di qua. Chi sta in questa spiaggia, però', non può sconfinare verso sinistra, verso Suez per intendersi. Infatti la spiaggia è l'ultima, prima di un litorale senza strutture che arriva fino al porto di Sokhna. Il confine della spiaggia è un ruscelletto che porta in mare l'acqua salata della thalassoterapia e della piscina. A guardia del confine c'è una "sentinella" che si avvicina o fa un fischio se qualcuno valica. Alla "foce" si raccolgono tante conchiglie, steli di "corallo" grigiochiari. Ho attraversato il guado di un paio di metri, chinato con la testa vicino ai piedi, ed è arrivato un ragazzo che mi ha detto che non potevo stare lì. Gli ho risposto sorridendo in italiano "ma non mi rompere il cazzo" e il ragazzo mi ha lasciato stare e se ne è andato. Questo al mattino.
Al pomeriggio verso Suez c'era una bella luce sul porto. A fianco del ruscelletto i tamerici fanno una bella ombra e così ho preso l'attrezzatura e ho riattraversato il guado. Il giovane guardiano è arrivato di nuovo e gli ho fatto capire che non mi sarei allontanato dall'ombra e ho tirato fuori acqua, carta e pennelli. Allora non ha fatto altre storie e mi ha portato una sedia, che ho lasciato lì accanto per posarci qualcosa sopra. Lui si è sistemato a un metro o due e poco dopo si è avvicinato che potevo toccarlo e si è messo a guardare.
Avrei preferito stare solo per disegnare.
Ci siamo presentati, si chiama Ma-h-moud. Ha telefonato a qualcuno e gli ha raccontato qualcosa e centrava la parola "Italya" e poi mi ha passato il telefono per farmi dire qualcosa e ho detto "enta amele-h" che significa come stai e qualcuno al telefono mi ha risposto "hamdulillah", come a Dio piace.
Ma-h-moud avrà avuto 17-18 anni, con una divisa bianca, il viso abbronzato e rovinato dal sole, con le labbra screpolate, e le scarpe sformate.
Finito l'acquerello facevo per andarmene ma ho tirato fuori il quaderno di schizzi e ho fatto lo stesso soggetto a penna, l'ho staccato e glie l'ho dato. Gli ho spiegato di non piegarlo.
Lui più tardi mi ha portato una conchiglia, di quelle coniche, con una leggera sfumatura di verde sotto la base rotonda.

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